Ci sono almeno tre livelli che distinguono le possibilità di affrontare Aerosol & canzoni, primo tentativo narrativo di Tiziano Cantatore, songwriter, motociclista e giornalista con l’America nel cuore. In superficie, è una storia dove la nostalgia gioca un ruolo importante, se non proprio determinante. Frank alias Franco Carrieri lavora in un negozio di strumenti musicali a Pittsburgh, Pennsylvania (per sicurezza, anche all’ufficio del turismo), arrivato lì sull’onda della passione per l’american music, una componente fondamentale, non solo per il titolo, ma anche perché nelle prime pagine lo dichiara apertamente. Frank torna in Italia per il matrimonio della figlia, Irene, con Alberto, e insieme ai residui del suo passato (l’ex moglie Livia e il nuovo marito) si incontra con uno sconosciuto che gli ricorda in tutto e per tutto l’amico Roby scomparso molti anni prima. Una faringite lo costringe a usare degli aerosol con proprietà lisergiche e le visioni che gli procurano spalancano ampi panorami dalle remote lande del passato. È tutto legato in modo indissolubile alla musica, ma qui “il romanzo di una vita e la sua colonna sonora” si tinge di un aspetto fantastico, e naviga tra una ghost story e il flusso di coscienza di Frank, che ripesca i suoi anni selvaggi e innocenti, ma nello stesso tempo vede che attorno a lui niente è più come prima, a partire dalla città, Milano, che non riconosce più. Anzi, che ormai gli risulta “odiosa”. Gli rimangono i ricordi, rimescolati dall’aerosol e sospinti dalle chiacchiere con lo spettro di Roby: “Domeniche passate a suonare, suonare, suonare. La musica che ti faceva piangere perché lei ti aveva lasciato. Le canzoni che ascoltavi quanto ti giurava eterno amore. La musica che ti stringeva il cuore mentre camminavi nella notte. La musica dei baci rubati, la musica del mare d’estate, delle stelle cadenti che non riuscivi a vedere, la musica dei desideri per questo mai realizzati”. Spuntano episodi di vita vissuta da una rock’n’roll, spezzoni di racconti che vivono di vita propria come la rocambolesca Notte di polizia che conduce dritto dritto all’epilogo. Dove diventa palese l’ultimo (e il principale, senza dubbio) motivo che condiziona Aerosol e canzoni, reso plausibile del resto, nel sottotitolo: Finché c’è musica di tengo su dice Tiziano Cantatore alia Frank Carrieri pescando da una canzone dei Rokes e si capisce perché, per ogni passo, per qualsiasi scelta, per modellare uno stato d’animo o soltanto per cominciare ad affrontare una nuova giornata, ci siano le parole di John Prine, dei Beatles, dei Rolling Stones, di Jackson Browne, di Bruce Springsteen, di Van Morrison, di Nick Drake, di Bob Dylan e dei Kinks. È il linguaggio dei “ragazzi di strada”, che Aerosol & canzoni condensa in una piccola favola moderna che, con quell’estrema leggerezza che è il suo pregio migliore, ci ricorda, en passant, dove siamo stati e dove siamo arrivati, ma soprattutto che senza la musica, “siamo così perché la vita ci ha resi così”, ed è vero anche questo.